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In questo volume sono riuniti gli interventi presentati al XLV Convegno interuniversitario di Bressanone, dedicato al tema dell'attesa nei testi letterari esaminato secondo molteplici punti di vista (metrici, narrativi, poetici, retorici ecc.). In conformità con la tendenza interdisciplinare dei convegni brissinesi, i saggi coprono un arco cronologico che va dall'antichità alla modernità e accolgono argomenti riguardanti letterature diverse. Si delinea un quadro ricco di proposte e interpretazioni che lascia intravedere la possibilità di approfondimenti ulteriori su un argomento centrale nella letteratura di ogni tempo. Dall'analisi dei tempi verbali nella Bibbia (Ryzhik) si passa ad autori classici come Seneca e Agostino (Solaro), alla letteratura mediolatina (Mosetti Casaretto) e alla letteratura in lingua germanica tardo-antica e alto medievale (Zironi). Un compatto manipolo di saggi è incentrato su testi medievali francesi, interessanti il teatro (Barillari) e i romanzi anticheggianti e arturiani (Sciolette, Russo, De Simone, Murgia), mentre altri articoli approfondiscono testi di autori italiani con specifica attenzione al sonetto (Bozzola), a Cavalcanti e Dante (Mele, Terrusi). L'epoca moderna è rappresentata dagli studi del motivo "dell'attesa della battaglia" in Shakespeare (Canova), del poema romeno eroicomico della Zingareide (Vranceanu), della letteratura settecentesca con Alfieri (Santato) e Stendhal (Meter). L'Ottocento è presente con l'esame del "Tristano e Isotta" di Wagner (Buschinger) e la narrativa italiana di Nievo (Capone) e Verga (Pagliardini), mentre l'ultima parte del volume approfondisce aspetti della poesia europea e italiana otto-novecentesca (Coppo, Stevanoni, Brandalise, Scartozzi) e l'opera di due prosatori italiani del Novecento: Alba De Céspedes (Chemello) e Giorgio Manganelli (Matt).